Storie

STORIE DI LEGAMI: raccontare i rapporti di cuore trasformandoli in immagini.

25 Gennaio 2021
Storie di Legami
Reading Time: 5 minutes

Talvolta capita di avere incontri lavorativi che danno vita a veri e propri colpi di fulmine: questo è quello che è successo alla nostra Marta con Caterina di “Storie di legami”.

Galeotta una ripresa per lavoro, due chiacchiere e la scoperta reciproca di hobbies e “seconde vite”.

Storie di legami” è il bellissimo progetto di Caterina e Chiara, due amiche che hanno trovato il modo di creare qualcosa di proprio forti delle esperienze passate e unite dalla volontà di raccontare i rapporti del cuore, che vanno oltre quelli imposti dal sangue, sempre sinceri e talvolta anticonvenzionali.

Una realtà che realizza servizi fotografici e video autoriali, pensati per arrivare al cuore. Come in molte professioni la ricerca del linguaggio non ha mai fine, Caterina e Chiara studiano costantemente e si confrontano di continuo con i loro modelli che sentono inarrivabili, ma che le spronano a fare sempre del loro meglio… noi di Storie di Pigne siamo convinte che il loro “tocco” sia davvero personale e che siano già perfettamente in grado di emozionare chi guarda i loro lavori.

A volte le parole non bastano, quindi ci siamo fatte fare un video dove le due founder di “Storie di legami” si raccontano in un modo che già descrive l’unicità del loro lavoro e dimostra come dall’ascolto dei rapporti di cuore possano nascere video e scatti fotografici ricchi di amore e passione…

Storie Di Legami

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E se volete saperne qualcosa di più, qui sotto la storia di Chiara raccontata da… Chiara e quella di Caterina raccontata da Caterina. Perché ci sono momenti in cui ascoltare o leggere sono il miglior modo per comprendere davvero una persona e il suo lavoro.

“Ogni storia personale è piena di affinità elettive. Il mio percorso di vita ne racchiude una costellazione, un dedalo di incontri che arrivati senza preavviso hanno segnato l’inizio di una svolta e di una piccola rivoluzione.
Mi chiamo Chiara, ho un figlio di tre anni e ho un’attrazione smodata per l’immagine e le macchine fotografiche più o meno da sempre. Da piccola passavo molto tempo a riordinare le foto di famiglia negli album kitsch anni ‘90, adoravo le usa e getta e le polaroid.

Negli anni del liceo documentavo le gite con una piccola telecamera, di fronte alla quale non mi sono mai sentita a mio agio, ero piuttosto interessata ad osservare gli altri e ad ascoltare. C’è chi ha già chiara la propria strada e la percorre come se fosse la route 66 senza né curve né sorprese, c’è chi invece deve impegnarsi per non perderla di vista nel labirinto intricato del proprio percorso di vita. Per me fino ad adesso è stato proprio così.

Dopo una laurea in filosofia a Padova ho concluso un dottorato di ricerca in storia contemporanea tra Venezia e Parigi. Sono stati anni densi e pieni di esperienze, anni in cui la passione per la fotografia mi ha accompagnata silente, senza scalpitare, come una compagna fedele che non fa troppe domande, ma che non ti abbandona. Sono tornata a Venezia dove ho incontrato Federico con il quale qualche anno più tardi ho avuto Enea, il mio primo e unico figlio. La sua nascita ha rappresentato per me un vortice di cambiamenti: la sua presenza ha fatto luce su aspetti di me prima sconosciuti, mi ha reso più terrena e meno sognatrice, o forse mi ha semplicemente aiutata a rendere i miei sogni più concreti. Un giorno mi arriva una chiamata di un fotografo che aveva visto un video che avevo realizzato e mi ha chiesto di collaborare assieme. E’ così che quella passione mi ha ritrovata, scivolando dall’angolo in disparte in cui si era rintanata e diventando finalmente protagonista delle mie giornate. Sebbene fosse una strada in salita e senza alcuna certezza, ho avvertito in quel momento che fosse quella giusta da intraprendere. E così ho iniziato a trasformare pian piano la mia passione in una professione, rafforzando le mie conoscenze e la mia consapevolezza attraverso molteplici esperienze lavorative.

E poi l’incontro con Caterina ad una birrata di fine stagione organizzata dallo studio di fotografia di matrimoni per il quale stavamo entrambe lavorando.
Già da una prima chiacchierata scopriamo di avere molte cose in comune: prima di tutto la passione per il cinema, gli studi universitari in un’altra città rispetto a quella di origine, io a Padova, lei a Firenze, gli anni all’estero, lei a Londra, io a Parigi, lo spaesamento del ritorno in una realtà alla quale dare nuovamente un significato. Quella sera capisco che anche Caterina aveva ritrovato la sua passione per il video un po’ come io avevo riscoperto la mia, e che caparbiamente avevamo perseguito ognuno la sua strada, fino a trovarci sedute a quel tavolo. Da lì abbiamo cominciato a frequentarci e con la nostra amicizia è cresciuta anche l’idea di creare un progetto tutto nostro che incarnasse la nostra filosofia e il nostro stile. Questo progetto si chiama oggi ​Storie di Legami e racchiude in sintesi ciò che ci piace fare, ascoltare storie e raccontarle attraverso immagini. Queste storie sono quelle delle famiglie che incontriamo, di legami del cuore che oltrepassano quelli di sangue.

Siamo solo all’inizio di questo percorso, ma già da ora sento che ho imparato moltissimo: osservo Enea e la sua crescita, e spero che anche lui troverà la sua strada, non importa quali saranno le modalità, ho capito sulla mia pelle che non c’è un tempo prestabilito per tutti per imboccare quella giusta.”  Chiara

Ed ora la parola a Caterina…

“Ho conosciuto Chiara in un punto preciso della mia vita, quando finalmente dopo anni di dubbi e incertezze avevo le idee molto chiare sulla donna che sono e su quello che voglio fare.
Si perchè, immagino come tante altre persone, mi ci è voluto un po’ per capire qual’era quella fatidica ”strada” da percorrere, quella del ”troverai la tua strada” che fin da quando sei piccola ti senti dire spesso..

Certo è che dopo un diploma di liceo scientifico mi sono trovata di fronte a un foglio bianco: la fortuna di una famiglia solida e sempre disponibile ad appoggiare ogni mia scelta unita alla voglia di mettermi alla prova e seguire la mia passione, il cinema, mi hanno spinto a trasferirmi a Firenze e iniziare l’università, Lettere e Filosofia indirizzo Musica e Spettacolo. Riassumo quegli anni in una parola: crescita. La mia crescita personale, in un tempo molto limitato. Lo so, non si smette mai di crescere e modificarsi, ma sono quegli anni quelli più densi e intensi. Se poi si unisce a questo quasi due anni di esperienza all’estero, al mio ritorno in patria, a casa, lo spaesamento è stato notevole. Troppo concentrata a crescere come persona, a vivere, a viaggiare, ad aprire la mia mente, mi ero lasciata indietro anni importanti ma di certo poco fruttiferi a livello professionale. Avevo smesso di cercarla quella fatidica ”strada”.

Poi quando meno te lo aspetti, quando la routine di un lavoro qualsiasi, uscire con le amiche, i weekend, le ferie, diventano la tua vita e gli anni scorrono senza troppe emozioni, ecco che arriva quel ricordo, quella sensazione di benessere, quella consapevolezza che in fondo volere è potere, che l’energia che hai dentro di te non puoi trovarla altrove.

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