Abbiamo conosciuto Giulia ad uno “zucca contest”, tradizione cara a Marta e Rossella che ogni anno nel periodo di Halloween lo ripropongono tra risate, dolcetti, scherzetti e zucche creative. All’epoca il suo progetto non esisteva, ma eravamo rimaste colpite dalle splendide fotografie e dagli avvincenti racconti dei suoi viaggi.
Così, quando abbiamo scoperto che tutto questo si era concretizzato in un blog ci siamo ripromesse che ne avremmo parlato prima o poi. Speravamo che l’emergenza sanitaria scemasse con il nuovo anno e per “cavalcare” la voglia di viaggi pensavamo che scrivere di un portale ad essi dedicato sarebbe stata una mossa vincente, in realtà la situazione come tutti sappiamo non è migliorata. Ma la voglia di viaggiare rimane, anzi è sempre maggiore e quindi ci siamo decise a fare quattro chiacchiere con Giulia che ci ha raccontato il “dietro, davanti e di fianco” del suo progetto: “I Viaggi di Giugliver”.
Di blog che parlano di viaggi ce ne sono davvero moltissimi, non tutti però hanno quello stile fresco, quel tocco personale – ma competente – del viaggiatore che ormai ha una certa esperienza e… delle foto pazzesche ne vogliamo parlare? Buona lettura!
Come è nato il tuo blog?
Stavo vivendo un periodo di stallo, una situazione poco stimolante e i viaggi erano l’unica cosa che mi riaccendeva l’entusiasmo.
Ma era inutile al rientro continuare a ossessionare parenti e amici che finivano per guardare foto e video solo per condiscendenza.
“I Viaggi di Giugliver” nasce ad inizio 2018, dal gioco di parole tra il mio soprannome (Giugli) e il famoso romanzo di Jonathan Swift “I Viaggi di Gulliver”.
Ci ho messo dentro tutto ciò che amo: i viaggi on the road, la fotografia, la tecnologia, la comunicazione e l’amore per il mio cane.
L’anno scorso ho messo online la versione “pro” del blog. Ho seguito qualche corso di scrittura SEO, di blogging di viaggio, mi sono iscritta ad un Master Universitario in Digital Marketing e ho trasferito il sito sulla piattaforma WordPress. Sì, mi sono messa a fare le cose sul serio.
Mi piace pensare che il blog sia un mezzo per poter aiutare le persone a trovare il loro posto del cuore nel mondo.
Ma “I Viaggi di Giugliver” non è solo una passione è anche una mia necessità: ho scoperto infatti che se non scrivo subito quello che vedo e vivo, faccio davvero fatica a ricordarmi le cose!
Adesso siamo molto curiose di avere dettagli sul lavoro “dietro le quinte”…
È sicuramente la parte più divertente, ma in assoluto la più impegnativa. Per fortuna non sono da sola a fare tutto. Nelle mie avventure in giro per il mondo c’è Ivan, il mio compagno di vita. Lo chiamo simpaticamente “socio occulto” perché non si espone molto ma è fondamentale.
Durante il viaggio facciamo molte foto che poi ogni sera trasferiamo dalla macchina fotografica al pc. Già in questo passaggio ci rendiamo conto quali scatti potranno essere usati nel blog e quali nei social media. Se avanza tempo cominciamo a post produrle, altrimenti rimandiamo questa attività al dopo cena a casa.
Sempre in viaggio mi annoto alcuni appunti, idee, spunti che poi svilupperò per gli articoli, cerco di farlo il più velocemente possibile proprio perché, come dicevo prima, altrimenti faccio più fatica a ricostruire l’ordine temporale degli avvenimenti. In questo la galleria delle foto del cellulare mi aiuta tantissimo.
Tramite i video cerchiamo di trasmettere in tempo reale quello che stiamo vivendo, condividendolo sui social: l’obiettivo è quello di coinvolgere le persone, tutte potenziali lettrici del blog.
Ti piace pensare, come ci hai appena raccontato, che il tuo blog sia “un mezzo per poter aiutare le persone a trovare il loro posto del cuore nel mondo”… e tu l’hai trovato?
Il viaggio più bello che ho fatto è stato in Islanda. Sono innamorata di questa Terra. Della varietà di paesaggi, della qualità della vita, dei suoi colori in ogni stagione… anche in questo caso abbiamo fatto un on the road lungo la Route 1, l’unica strada principale dell’isola, chiamata anche Ring Road per la forma ad anello che percorre tutta l’Islanda.
Spettacolari cascate, stupefacenti ghiacciai, spiagge nere, campi di lava e i simpatici Puffins, uccelli simbolo di queste zone la rendono un paradiso in Terra.
Meravigliosa anche la zona interna, più difficile da raggiungere ma più selvaggia e incontaminata… per questione di tempo e costi, non abbiamo ancora avuto il piacere di esplorarla.
Immaginiamo che esista però anche un risvolto della medaglia meno indimenticabile…
Incredibile ma vero le Hawaii!
Era il lontano 2014 e le Hawaii erano la destinazione finale del nostro viaggio di nozze. All’epoca eravamo giovani e inesperti e per l’organizzazione del viaggio ci eravamo appoggiati a un’agenzia.
Ci eravamo creati delle grandi aspettative che però una volta atterrati sono state disattese: ci immaginavamo di arrivare ed essere accolti all’aeroporto da una persona che, mettendoci al collo la tradizionale ghirlanda di fiori, ci avrebbe portato al nostro alloggio. Una volta sul posto credevamo di poter affidarci a un referente del tour operator per chiedere di eventuali escursioni e tour dell’isola, ma così non è stato. Dei cinque giorni che avremmo dovuto trascorrere in paradiso, ne abbiamo “sprecati” due per capire come orientarci. Ed è da lì che poi è scattata la nostra passione per i viaggi on the road.
Quindi dai, non tutti i mali vengono per nuocere!
Sicuramente in molti si staranno chiedendo come riesci a conciliare viaggi e lavoro?
Questa è una bella domanda. Abbiamo la fortuna di poter pianificare le ferie nell’arco di tutto l’anno, per questo motivo possiamo scegliere mete diverse a seconda del periodo. L’importante è che in ufficio non ci siano assenze contemporanee di personale che segue lo stesso comparto. Finora solo una volta, per impegni lavorativi improvvisi, è saltato un viaggio. Curiosa di sapere qual era la meta?
Hai una meta del cuore dove ancora non sei potuta andare?
La Namibia è quel sogno rimasto ancora nel cassetto. Come accennavo prima avevamo cominciato ad informarci, annotando una scaletta di cose da vedere, valutando anche di andare in gruppo per ammortizzare un po’ i costi di noleggio auto e alloggi, ma poi è saltato tutto. Non ho perso le speranze, ma il Covid19 sta contribuendo a spostare molto in là nel tempo il coronamento di questo sogno.
…ci chiedevamo se avessi un aneddoto simpatico su uno dei tuoi viaggi!
Durante l’ultimo on the road di Ottobre 2019 dovevamo raggiungere il Joshua Tree National Park, che distava quasi 600 km da Sedona, la tappa precedente. Dando per scontato che agli ingressi dei parchi è sempre presente un’area di servizio, abbiamo pensato bene di non fare benzina appena oltrepassato il confine tra Arizona e California.
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Quando siamo arrivati all’ingresso Sud del Joshua Tree eravamo in mezzo al nulla. Distese di parco desertico, nessun benzinaio e isolati telefonicamente: in quel momento l’auto segnava 80 miglia di autonomia, contro i 60 mancanti all’uscita dal parco.
La lancetta del serbatoio ha cominciato a scendere drammaticamente quando è iniziata la salita. Dopo aver spento l’aria condizionata e staccato i cellulari dall’alimentazione per diminuire i consumi per fortuna è iniziata la discesa. A quel punto abbiamo tolto il piede dall’acceleratore e, per risparmiare autonomia, abbiamo lasciato prendere velocità alla macchina. A quel punto, cosa ci poteva succedere ancora? Semplice: essere fermati da un Ranger del parco per eccesso di velocità!
In realtà è stata la nostra fortuna, perché invece di sanzionarci, ci ha solo redarguito e suggerito una strada alternativa per raggiungere più velocemente il benzinaio.
Adesso non vi rimane che scopri il bellissimo blog di Giulia… buon viaggio (per ora) virtuale!
Blog: www.iviaggidigiugliver.com
Instagram: https://www.instagram.com/i_viaggi_di_giugliver/
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