Storie

Halloween “fuori dal coro” con MORTINA!

27 Ottobre 2021
Mortina_storie di Pigne
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Siamo entrati nella settimana più “terrificante” dell’anno, domenica infatti, ricorre la notte di Halloween, parola nata tra il 1600 ed il 1700 in Scozia, che rappresenta la contrattura della frase “All hallow even” – “Vigilia di Ognissanti” giorno che appunto cade il 31 ottobre.

Questo potrebbe far pensare che si tratti di una ricorrenza di provenienza cattolica, in verità le sue origini si trovano molto più indietro nella storia: infatti la festa che oggi tutti conosciamo risale alle popolazioni celtiche precristiane che abitavano non solo le isole Britanniche, ma anche l’Europa intera, che è stata territorio celtico.


In tempi antichi, in questo periodo, si celebrava il terzo ed ultimo raccolto prima dell’inverno e si marcava il capodanno: un passaggio che i Celti vedevano come un’allegoria della morte, la fine ed un nuovo inizio.

Essi credevano che in questa sera magica il velo che divide il mondo dei vivi da quello dei morti fosse sottile e che gli spiriti dei cari estinti potessero temporaneamente tornare sulla Terra… da qui la nascita di una serie di tradizioni che sono state tramandate fino ad oggi.

Photo by Bee Felten-Leidel on Unsplash
TRAVESTIMENTI, DOLCETTO O SCHERZETTO E ZUCCHE.

Nella notte di notte di Samhain, non sono solo gli spiriti degli antenati ad “oltrepassare il velo assottigliato”, ma anche spiriti malintenzionati; per questo motivo i Celti si travestivano con costumi spaventosi, così da confondersi con gli spiriti maligni e magari allontanarli.


In occasione di questa magica notte venivano organizzati grandi banchetti ai quali erano invitati vivi e…morti. Ma è nel medioevo che trova origine la vera e propria tradizione del trick or treat (dolcetto o scherzetto) quando adulti e bambini di basso rango iniziarono a travestirsi offrendo canzoni o preghiere in cambio di cibo e bevande. Questa tradizione si chiamava souling e chi la praticava veniva definito souler.

Durante le celebrazioni di Samhain, gli intagli di verdure divenivano “spaventosi”: all’interno di rape e barbabietole, tramutate in teste grottesche, veniva inserito un lumino al fine di allontanare gli spiriti maligni, ma anche di spaventare per scherzo i passanti.

Ma l’intaglio della zucca, proprio quello giunto a noi, iniziò quando gli europei migrarono in massa nel Nord America portando con sé le proprie tradizioni e… scoprirono le zucche dando vita alla leggenda di Jack O’ Lantern diffusa poi in diverse versioni.

STORIE DI PIGNE FESTEGGIA HALLOWEEN CON… MORTINA

Non potevamo “festeggiare” questa ricorrenza, a noi molto cara, senza una storia a tema e così abbiamo chiesto a Barbara Cantini, illustratrice e scrittrice, di raccontarci il dietro le quinte di un successo che è diventato mondiale: la serie, edita da Mondadori, dedicata alle avventure di Mortina, la bambina zombie che vorrebbe avere amici della sua età con cui giocare e divertirsi, ma le è proibito farsi vedere dagli altri perché potrebbero spaventarsi.

Dallo scorso 5 ottobre, il quinto libro di Mortina “Una sorpresa da brivido” è uscito in contemporanea in Italia e in Spagna e, dopo averlo acquistato, non abbiamo avuto dubbi: dovevamo fare quattro chiacchiere con l’ideatrice di questo mondo caratterizzato da illustrazioni di genere “creepy”, ambientazioni gotiche e personaggi soprannaturali.

Ma non pensiate che la collana sia adatta solo ad un piccolo pubblico, il lessico articolato e forbito, quasi d’altri tempi, invoglia la lettura anche dei più grandi e i disegni “da piccolo brivido” e le ispirazioni legate l’immaginario di Tim Burton, di Hitchcock e poi dell’artista Edward Gorey rendono i volumi delle vere e proprie piccole chicche da collezione.

QUATTRO CHIACCHIERE CON BARBARA CANTINI.

Dove nasce l’idea di Mortina? 

Ho sempre provato una forte attrattiva per personaggi e storie creepy, fin da piccola. Mortina si è delineata come personaggio durante gli anni della scuola di cinema d’animazione, uno schizzo embrionale e mooolto più creepy di quella che è stata poi la Mortina finale (l’avevo disegnata addirittura semi-calva, inguardabile davvero!).

Tanto è bastato però perché l’idea restasse: un disegno a grafite e un nome “Mortina”, un gioco di parole scritto accanto a quel disegno.

Le idee bisogna sempre fermarle, altrimenti volano via e si perdono nella nebbia della mente!

Barbara Cantini
MORTINA: IL SUCCESSO DEL PERSONAGGIO.

Dall’esordio con “Mortina: una storia che ti farà morire dal ridere” a … “Una sorpresa da brivido” sono passati anni e 4 libri, qual è a tuo avviso, il segreto del successo di questo personaggio? 

I successi sono sempre qualcosa di inaspettato e di poco prevedibile, purtroppo non esiste una ricetta da seguire, solo a posteriori si può provare ad analizzarne le ragioni. Penso che per Mortina siano da ricercare nella sua spontanea simpatia, che la rende una bizzarra amica ad altezza di bambino, invece che un’eroina superiore da seguire o ammirare.

Questo unitamente all’ambientazione creepy, che trova il favore di molti (me per prima!) e, particolarmente in una certa fascia di età, sembra quasi un passaggio peculiare nella crescita.

BARBARA CANTINI: AUTRICE ED ILLUSTRATRICE.

Sei una autrice completa: scrivi e disegni le avventure di Mortina. Ma dove trovi l’ispirazione per farle vivere storie sempre nuove?

Sulla scelta delle storie pongo sempre una particolare attenzione e, per quanto mi è possibile, pur nell’inserire elementi classici dell’immaginario creepy-ironico, cerco sempre di non scegliere strade troppo prevedibili, se poi ci riesco o meno non spetta a me dirlo.


Sono stata anche molto combattuta su quella che è “la sorpresa da brivido” dell’ultimo libro uscito, ma ho deciso che i lettori, trascorsi 4 volumi, avevano diritto ad avere una risposta almeno a una delle annose domande che mi vengono poste da tempo.

Poi ci sarebbero anche altre cose da raccontare su Mortina e famiglia… vedremo! 

Barbara Cantini
Barbara Cantini
DENTRO E DIETRO LA SERIE.

Graficamente da dove parti e che tecniche prediligi?

Parto realizzando schizzi molto grezzi delle immagini visive della storia, che nella mente si presentano come fossero scene di un film, dove i protagonisti parlano e si muovono.

Li realizzo a mano, schizzi grezzi, ma vivi, grafite su carta.

Poi li acquisisco digitalmente e inizio a definire anche lo storyboard, prima sempre su carta, poi porto anche quello in digitale, così che con la tavoletta grafica posso ingrandire le miniature dello storyboard e definire i disegni già a misura, con le matite digitali.

Prima di definire le varie aperture a matita però faccio anche tanta ricerca di immagini di vario tipo, che mi servono come suggestione per mettere sempre più a fuoco le scene, i colori, gli elementi e la composizione di quello che ho in mente.

Dalle matite al colore lavoro in pittura digitale, per semplice questione di comodità, ma “a livello affettivo” gli strumenti tradizionali restano i più cari.

Di solito inserisco nelle illustrazioni anche degli elementi fotografici (sempre in digitale ovviamente) come fossero un collage e per di alcune di queste immagini è necessario specificare (o pagare) i diritti di riproduzione, come ad esempio per alcuni ritratti famosi presenti in Mortina. 

QUALCHE CURIOSITA’.

Hai un preferito tra i volumi realizzati fino ad ora?

A parte il primo libro, che ovviamente è sempre nel cuore, mi sono divertita molto a realizzare il secondo volume, quello dove fa la sua comparsa il cugino Dilbert (che adoro “muovere” nella trama e disegnare) e il quarto, quello del lago Mistero, per il cambio di ambientazione che nella lavorazione mi ha dato una ventata di freschezza (lavorare alle serie è bello, ti muovi come a casa, ma sotto diversi aspetti è anche molto vincolante, specialmente dal punto di vista di una personale evoluzione grafica che si trova un po’ ‘imbrigliata’).

Festeggi halloween? E se si, ci sveli cosa fai?

Certamente che lo festeggio! Lo faccio da tanto, fin da quando in Italia non veniva festeggiato pressoché da nessuno, io addobbavo la casa e mi travestivo per il semplice motivo che mi divertiva da matti.

Da anni ora lo si festeggia anche da noi in Italia e, avendo due figlie, negli ultimi dieci anni mi sono sbizzarrita organizzando feste in tema, portandole in giro per “dolcetto o scherzetto“, fabbricando travestimenti, decorando tutto il giardino con molti decori a tema e accogliendo i bambini che suonavano alla porta con luci soffuse e fumi verdognoli, e con in mano un calderone nero pieno di dolcetti travestita da strega, vampiro o altro.

Mi diverto troppo e non resisto proprio! 


LINK UTILI.

Se non avete ancora letto la storia di Mortina vi invitiamo a correre in libreria e acquistare il primo volume… siamo certe che lo “divorerete” e che non potrete fare a meno di comperare anche gli altri! Nel frattempo visitate il sito di Barbara Cantini https://www.barbaracantini.com , seguitela sui social Instagram e Facebook

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