Se dovessimo descrivere velocemente le creazioni di Erica non potremmo che pensare ad un mondo di stoffe delicate, colori pastello ma anche brillanti e decisi, abitato da piccoli e curiosi esseri assolutamente “fuori dal coro”!
Di fatto il suo progetto è molto, molto di più. Nasce da un momento di stallo e sappiamo bene quanto questi periodi siano capaci di dare una svolta alla vita.
C’è molta verità in questa storia, una piccola dose di insuccesso (che serve ad alzare il tiro), e parecchia fantasia.
Abbiamo chiesto a Erica di spiegarci l’origine del progetto, rapite dai suoi “piutì” e l’intervista che trovate qui sotto è il risultato.
Piutì by èvita ORIGINI E GIOCHI DI PAROLE
Tutto è nato quando mi sono trasferita a Milano nel 2011 e dopo due mesi senza trovare lavoro ho iniziato a cucire piccoli mostriciattoli. Vengo da una famiglia di sarte e da anni di estati passate dalle suore alla “scuola di cucito” quindi l’ago e il filo non mi erano estranei.
Era un passatempo con tecnica scarsa e poche idee.
Quell’anno a Natale il mio compagno mi regalò la mia prima macchina da cucire, così nel 2012 è nato Piutì by èvita.
Piutì viene dal dialetto bresciano e vuol dire pupazzo ma è anche un modo per definire i neonati, è comunque qualcosa di piccolo, tenero. L’ho deciso dopo una serata di consultazione dialettale con zii e parenti vari.
èvita è l’unione del mio nome: Erica, e il cognome: Vitali, e-vita, con l’accento sulla “è” come il verbo èvitare.
Non avevo obiettivi quando ho iniziato, era un’alternativa e una valvola di sfogo al lavoro (che poi ho trovato) cucivo, creavo e mi divertivo.
EVOLUZIONI, INSUCCESSI ED ESPERIENZA
Dal principio ad oggi cosa è cambiato?
Prima di tutto la tecnica, si è evoluta, è migliorata. Ci tengo molto al dettaglio e alla precisione quindi ho studiato e continuo a studiare come usare al meglio i miei strumenti.
Poi le idee, lo stile da seguire. All’inizio cercavo nel vasto mondo di Pinterest e mi piaceva tutto e niente, poi ho capito che con calma le mie idee avrebbero preso una forma tutta loro.
I tuoi soggetti preferiti?
Il mio primo pupazzo da bambina è stato un Orso e il nostro primo vero animale domestico è stato un Coniglietto nano (i pesci non li considero veri animali domestici) quindi i soggetti che preferisco sono gli Orsi e i Conigli.
C’è stato tra le tue creazioni un progetto che non ha funzionato e che hai abbandonato?
Si, i Bruni con le Mutande, sono uomini buffi con le mutande, mi piacciono molto ma non sono stati compresi dal pubblico e non so il perché, sono così carini e hanno le mutande!
Non solo peluche, ma anche acquerello… è un’altra tua passione?
Si, il disegno e la pittura sono arrivati molto prima del cucito. Passavo pomeriggi a copiare i disegni dai libri illustrati. E poi mi annoio facilmente quindi cerco sempre nuovi modi per mescolare le varie tecniche che ho acquisito negli anni.
DENTINO e VERMICELLO
Il Dentino è stata un’idea di Cristiano, il mio compagno, sa che odio il dentista e tutto ciò che riguarda quel mondo, quindi non so se me lo ha proposto come dispetto o perché ci vedeva del potenziale. Ho accettato la sfida ed è nato il portachiavi Dentino e successivamente la spilla.
Il Vermicello Acchiappa Sogni nasce invece dalla necessità di creare una storia intorno ai mille vermi che continuavo a cucire. Così in un brainstorming, sempre con Cristiano, è nato lui e tutta la sua magia.
È un prodotto a cui tengo molto perché è unico, è nostro, non ci sono altri Vermicelli Acchiappa Sogni in giro, ci sono tanti Orsi o Conigli, ma niente Vermicelli.
A proposito di personalizzazioni: cosa ti chiedono più di frequente?
Il nome sull’Orso, sul Coniglietto o sulla sacchetta. Una volta lo dipingevo ora che ho migliorato la tecnica li ricamo.
Sta piacendo molto anche la possibilità di scegliere il tessuto vintage per creare il proprio Piutì, sempre più unico e personale.
IL FUTURO TRA COLLABORAZIONI E CURIOSITA’
Erica ci ha raccontato che spera di poter costruire un laboratorio tutto suo e di incontrare altri artigiani con i quali dare vita a nuove e diverse collaborazioni. Storie di Pigne è una grande fan dei progetti nati dall’unione di menti creative e le auguriamo di realizzare questo desiderio.
Tra i tanti episodi che fanno sorridere il cuore Erica ha scelto di condividere con noi una curiosità che rivela la bellezza del mondo dell’artigianato, ma al contempo ci offre un’idea di quanto la creatività sia caratterizzata da condivisione, evoluzione e gentilezza.
Sono un’amante del vintage, del riuso e del rammendo. Ho sempre accumulato tessuti vintage, vecchi centri tavola, lenzuola, tovaglie ricamate, sono sempre stata la svuota cassetti di amiche e conoscenti che non volevano più quelle cose vecchie.
E questo accumulo ha portato alla creazione della linea dei Coniglietti vintage.
Trasformare un pezzo di tessuto ricamato da chissà chi in un Coniglietto è un miscuglio di ansia e euforia.
La cosa che più mi piace è quando i clienti mi spediscono dei loro pezzi vintage che hanno addosso un bagaglio di ricordi enorme e che vogliono trasformarli in nuovi ricordi magari da regalare ad un figlio o un nipotino in arrivo.
Mi è capitato di ricevere in regalo scatoloni pieni di tessuti ricamati da signore che non sapevano che farsene e che mi avevano conosciuto in fiera. Sono quelle cose che non ti aspetti, ti dicono: “ho tante cose a casa, se vuoi te le spedisco” e poi in realtà ci credi poco o comunque ti dimentichi e invece quando dopo mesi ti arriva un pacco inaspettato ti esplode il cuore di gioia…
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