Ciao, come state?
Ben ritrovati, sarà un altro anno in cui entreremo nella birra e ne usciremo sobri, qui si legge solo.
Negli ultimi mesi del 2023 si è parlato delle due grandi famiglie, alta e bassa fermentazione ma ne manca una, quella più strana la fermentazione spontanea. Quella che per alcuni è imbevibile, per altri è nettare.
Stiamo parlando di quelle birre acide, in cui sono i batteri che fermentano il mosto, donando ai nostri palati, sentori vinosi e fruttati.
BIRRE FERMENTATE: LAMBIC, GUEUZE, FLANDERS E BERLINER
Andiamo con ordine, partiamo dal Belgio, in cui nascono le famose lambic appunto e gueuze, in quelle vasche basse e aperte, nelle cantine, che dicono che non sono mai state pulite.
Dopo questa notte in cui i microorganismi presenti in natura fanno il loro lavoro, la birra viene trasferita in botti di legno e qui negli anni a venire il profilo aromatico si svilupperà comprendendo anche note legnose.
Se si vuole una birra meno acida e frizzante, si mischieranno lambic di vari anni dando vita alla gueuze.
Rimanendo in Belgio, per una birra sempre sour, ma meno acida e ricca di profumi e sentori fruttati se pur vinosa, ci si deve dirigere verso le Flanders, anche esse birre invecchiate in tini di legno.
Ultime ma non ultime, le berliner weiss, già dal nome avete capito che abbiamo cambiato nazione, torniamo in Germania, precisamente a Berlino, birra di frumento addizionato con lattobacilli, che la rendono aspra, quasi imbevibile… non vi preoccupate, dopo una rifermentazione la birra è più che bevibile, rimarrà ovviamente acida, infatti molte volte la troverete con aggiunta di lamponi per addolcirla un po’.
Anche per oggi è tutto.
Buona birra buona (acida) a tutti
P.s: ammetto di bere anche queste birre, non sono le mie preferite, ma mi piace concedermi questo gusto molto particolare ogni tanto. Provatele, vi avviso però che vi potrà capitare (forse la prima volta) di dire “che roba è questa, io non le berrò mai!”
Thomas
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