Molte delle celebrazioni natalizie che oggi noi conosciamo sono influenzate da una varietà di usanze pagane che si sono mescolate con le celebrazioni cristiane nel corso dei secoli.
Ho pensato di realizzare questo articolo per fare insieme a voi, cari lettori di “Storie di Pigne”, un breve viaggio intorno al mondo, alla scoperta delle tradizioni antiche e recenti, che hanno contribuito a formare il Natale così come lo conosciamo oggi!
I Saturnali romani
I Saturnali erano una delle festività più importanti dell’Antica Roma, celebrate dal 17 al 23 dicembre. Durante questi giorni, i Romani si scambiavano doni, decoravano le loro case con vegetazione, foglie e ghirlande e partecipavano a festeggiamenti sfrenati. Le restrizioni sociali venivano allentate e si svolgevano giochi e banchetti. Con l’avvento del Cristianesimo, molte di queste usanze furono incorporate nella celebrazione del Natale.
Il solstizio d’inverno
Il 25 dicembre, data scelta per celebrare la nascita di Gesù Cristo, coincide con le celebrazioni del solstizio d’inverno. Questa data era significativa per molte culture antiche, che festeggiavano il ritorno della luce e il superamento dell’oscurità.
L’albero di Natale
L’albero di Natale ha origini pagane che risalgono alle celebrazioni invernali dei popoli germanici. Gli antichi germani decoravano alberi sempreverdi durante il solstizio d’inverno per simboleggiare la vita eterna e la rinascita della natura. Questa usanza è stata adattata nel contesto natalizio cristiano, dove l’albero rappresenta la vita eterna in Cristo.
Agrifoglio e vischio
L’uso dell’agrifoglio e del vischio come decorazioni natalizie ha radici nelle pratiche pagane celtiche. Queste piante erano considerate sacre e portatrici di fortuna, protettrici dalle forze maligne e simboleggiano fertilità e vita. Il vischio, in particolare, è associato a rituali di baci durante le festività, un’usanza che si è mantenuta nel tempo.
Il ceppo di Natale (Yule Log)
In alcune regioni d’Italia, come in Toscana e in altre zone rurali, si conserva la tradizione del ceppo di Natale. Questa usanza risale al XII secolo, proviene dai riti pagani nordici e prevede l’accensione di un grande tronco nel camino la sera della Vigilia. Il ceppo brucia lentamente durante la notte, simboleggiando il calore e la luce che accoglie Gesù Bambino. La tradizione vuole che il ceppo venga alimentato con legna fresca e le famiglie che si riuniscono attorno al fuoco condividono storie e canti natalizi.
La Faglia di Oratino
In Molise, il piccolo borgo di Oratino celebra il Natale con la Faglia, una grande torcia alta circa 13 metri. La Vigilia di Natale, la Faglia viene accesa davanti alla chiesa principale del paese. Questo enorme falò rappresenta prosperità e felicità per l’anno nuovo. I resti della Faglia vengono raccolti dai cittadini il giorno di Natale, conservando così un legame con le tradizioni antiche e auspicando un augurio di buona sorte.
La tradizione dei presepi
Il presepe è una delle tradizioni natalizie più amate in Italia, soprattutto a Napoli. Qui, gli artigiani creano statuine dettagliate che rappresentano non solo i personaggi della Natività ma anche figure contemporanee e folkloristiche. Ogni famiglia ha il proprio presepe, spesso personalizzato con personaggi che riflettono la vita quotidiana o eventi recenti. Questa tradizione è così radicata nella cultura italiana che è diventata un simbolo del Natale nel paese.
Los Reyes Magos in Spagna
In Spagna, i regali non vengono portati da Babbo Natale ma dai Reyes Magos (Re Magi) il 6 gennaio. La notte precedente, i bambini lasciano scarpe fuori dalla porta insieme a cibo per i cammelli dei Re Magi. Questo giorno è celebrato con parate colorate e dolci tipici come il Roscón de Reyes, un dolce a forma di corona, decorato con frutta candita, a simboleggiare i gioielli della corona reale.
Caga Tió in Catalogna
Una delle tradizioni più bizzarre della Catalogna è il Caga Tió, o “Ceppo che defeca”. Si tratta di un tronco incavato, decorato con un volto sorridente e una sciarpa rossa. Durante le festività, le famiglie lo riempiono con cibo e dolci per poi colpirlo con bastoni mentre cantano canzoni tradizionali. Alla Vigilia di Natale, il tronco viene aperto per rivelare dolci e regali nascosti all’interno.
Julenisse, l’elfo norvegese
In Norvegia i bambini aspettano l’arrivo di Julenisse, un elfo natalizio, che porta regali la Vigilia di Natale. I bambini lasciano cibo per Julenisse e le sue renne, sperando di ricevere doni in cambio. Questa figura mitologica è simile a Babbo Natale ma ha radici più profonde nelle tradizioni folkloristiche norvegesi.
I mercatini di Natale in Europa
I mercatini di Natale sono una tradizione molto amata in tutta Europa e risalgono al Medioevo. Questi mercati offrono prodotti artigianali locali e specialità gastronomiche tipiche del periodo natalizio.
Nei mercatini più antichi l’atmosfera festosa richiama visitatori da tutto il mondo, ma grandi o piccoli che siano, ognuno ha le sue peculiarità.
L’anno scorso vi ho raccontato dei mercati più famosi d’Italia, quest’anno meritano una menzione:
- Dresda – Germania: Lo Striezelmarkt è uno dei mercatini più antichi d’Europa, famoso per il suo pan pepato.
- Strasburgo – Francia: conosciuto come la “Capitale del Natale”, offre una vasta gamma di decorazioni artigianali.
- Vienna – Austria: i mercatini qui offrono dolci tipici di pan di zenzero e bevande calde come il vin brulé.
- Tallinn – Estonia: famoso per i suoi tessuti lavorati a mano e l’atmosfera medievale incantevole.
Krampus – Europa Centrale
In contrasto con la figura benevola di Babbo Natale, il Krampus è una creatura demoniaca presente nelle tradizioni alpine che punisce i bambini cattivi durante le festività natalizie. Questa figura ha radici nelle credenze pagane pre-cristiane riguardanti gli Spiriti della Natura e rappresenta un modo per mantenere il controllo sociale attraverso la paura.
Ded Moroz – il “Babbo Gelo” della Russia
In Russia, il Natale viene celebrato in modo diverso rispetto all’Occidente. Qui, i regali sono portati da Ded Moroz (Padre del Gelo), accompagnato dalla sua assistente Snegurochka(La Fanciulla delle Nevi). Ded Moroz visita i bambini durante le festività invernali, portando giocattoli e dolci come pan di zenzero e matrioske.
Festival delle Luci in India
Anche se non è una tradizione natalizia nel senso stretto del termine, in India si celebra il Diwali, noto anche come Festival delle Luci, che coincide con il periodo Natalizio in molte culture occidentali. Durante questa festività, le case vengono decorate con luci colorate e candele per celebrare la vittoria della luce sull’oscurità.
Kwanzaa negli Stati Uniti
Kwanzaa è una celebrazione afroamericana che si svolge dal 26 dicembre al 1° gennaio ed è dedicata alla cultura africana e alla comunità nera negli Stati Uniti. Ogni giorno della celebrazione si concentra su uno dei sette principi (Nguzo Saba) come unità, autodeterminazione e responsabilità collettiva.
Le tradizioni natalizie nel mondo sono incredibilmente varie e riflettono la ricchezza culturale dei diversi popoli. Ogni Paese offre qualcosa di unico da scoprire durante le festività Natalizie e queste tradizioni, non solo arricchiscono l’esperienza del Natale, ma ci ricordano anche l’importanza della comunità, della famiglia e della cultura nella celebrazione di questa stagione speciale.
Spero che questo viaggio nelle tradizioni del Natale vi sia piaciuto; se conoscete qualche altra celebrazione che vi piacerebbe raccontassi, fatemelo sapere nei commenti.
Ciao 4 now e buone feste!
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