Storie

MOSTRACCI creazioni di stoffa che portano sorrisi

22 Settembre 2021
Mostracci_Storie di Pigne
Reading Time: 6 minutes

La storia di oggi ci accompagna in Toscana, più precisamente a Castelfranco la cui pianta urbana, disegnata da Arnolfo di Cambio secondo lo schema del castrum romano e ancora oggi ben conservata, ne ha consentito l’inserimento tra i Borghi più belli d’Italia.
In questo splendido borgo medioevale vive Elena, toscana da tutte le generazioni di cui si abbia memoria, nata a Firenze ma cresciuta in campagna che ha inizialmente praticato il cucito solo come un hobby, per poi trovare il coraggio di lanciarsi in una sfida…

…perché è davvero ciò che voglio fare da grande.

Elena

Siamo rimaste colpite dalle sue bambole per il messaggio che la loro creatrice diffonde: portare sorrisi ovunque, a grandi e piccini, perché con il sorriso il mondo è un posto migliore. Cambiare qualcosa di grande, continua Elena, è difficile, ma è possibile migliorare piccoli attimi, trasformare momenti e dilatare i ricordi.

Vorrei che ogni bambino vivesse l’infanzia come una sorta di magia, perché è il periodo più importante della vita, la base per ciò che diventerà domani.

Elena

Un’infinita cura nella realizzazione, l’ispirazione data dalla natura e il profondo amore verso di essa sono solo alcuni dei punti cha caratterizzano i Mostracci; di certo grazie ad Elena abbiamo ben compreso quanto un pupazzo possa legare la crescita ai ricordi dei primi momenti di vita.

MOSTRI fatti di STRACCI.

Da cosa ha preso vita MOSTRACCI?

Il mio progetto ha preso vita circa 15 anni fa, senza che io lo sapessi. Ero in maternità con il mio primogenito ed essendo una persona che non riesce a stare senza creare e un bambino molto tranquillo, mi trovai a cucire pupazzi per lui da piccole tutine che non gli andavano più. Poi ci furono i primi mercatini per la scuola, quelli in cui ognuno porta qualcosa o realizza oggetti fatti a mano, ed io mi cimentai a cucire pupazzi, che piacquero molto e che le mamme di altri bambini mi chiesero di realizzare per i loro figli. Per anni l’ho fatto così, per dare sfogo alla mia creatività, poi scoprii il mondo dei blog e trovai il coraggio di aprirne uno tutto mio.

A quel punto avevo bisogno di un nome, così nacque MOSTRACCI che viene da MOSTRI fatti di STRACCI. Solo dopo molto tempo e un altro figlio, quando ormai le richieste che ricevevo erano molte, decisi di farlo diventare un lavoro, lasciando il mio impiego fisso per questa avventura.

Elena
A proposito di materie prime.

I materiali che preferisco usare sono quelli di recupero, proprio come quando ho iniziato. Infatti nel mio sito si trova anche una sezione che si chiama un pezzo di te, per cui le mamme mi mandano vecchi abiti dei loro figli o copertine, bavaglini, lenzuoli da culla, che io trasformo in ciò che loro mi chiedono, così da avere un pupazzo unico e originale che lega la crescita ai ricordi dei primi momenti di vita. Per tutto il resto mi ispiro molto alla natura, ai colori delle stagioni, alla campagna che mi circonda.

Quando faccio le mie passeggiate nel bosco immagino fantastiche creature, poi piano piano prendono forma e provo a realizzarle. Raramente faccio prima un bozzetto, amo toccare i tessuti e lasciarmi guidare dall’istinto.

Elena
Progetti che hanno storie da raccontare.

Hai dato vita ad una serie di “cose belle che crei con infinita cura”, fatte a mano con amore… ma ne hai una preferita? Difficile dire se sono particolarmente legata ad un progetto, perché ognuno per me significa molto, racconta una storia, un momento. Ad esempio, tempo fa pensavo di smettere di realizzare quiet book, forse perché negli anni ne ho fatti così tanti da credere di non poter più proporre qualcosa di nuovo ed essere ripetitiva, invece poi ho capito che non posso rinunciarvi, perché le mamme sono molto legate a questo articolo ed ogni volta che mi chiedono di realizzarne uno capisco che è sempre speciale.

Le collezioni.

Non faccio vere e proprie collezioni. La mia mente ha bisogno di spazi aperti, di pensare sempre a cose nuove, di sperimentare. Però ci sono creazioni che ormai sono stabili, anche se non faccio mai due pezzi uguali.

Elena

I semini felici sono nati per caso, quando una ragazza mi chiese di realizzarle una messaggina che fosse accompagnata da qualcosa che ricordasse la vita e la natura, così provai a realizzare un semino che simboleggia proprio la nascita. Fu un successo! Piacque così tanto che decisi di farne una collezione e da lì sono nate tante piantine diverse con o senza fiori. Sono diventati bomboniere, regali aziendali, regali per le maestre…insomma tante squadre di semini sono in giro per il mondo.
Un po’ la stessa cosa è accaduta con i ritratti in scatola. Ne realizzai uno da regalare a mia sorella per il suo compleanno e pubblicai una foto su Instagram. Ci fu un grande entusiasmo e arrivarono subito le prime richieste. Da lì ne ho realizzati davvero tanti, intere famiglie, coppie di innamorati, ritratti singoli…
Le bambole e i pupazzi sono il mio primo amore. Ho sperimentato tanto, fino ad arrivare a quelli che faccio oggi, che sento miei, che mi rispecchiano. Tutti, ovviamente, sempre diversi e molto personalizzati.

MOSTRACCI è anche un blog…
In realtà al momento scrivo davvero poco nel blog. Ho moltissime cose da dire ma poco tempo da dedicarvi. Non è una scusa. Non amo stare davanti ad uno schermo, quindi scrivo molto ma lo faccio sui tanti quaderni che ho sparsi in casa, poi però non trovo mai il momento per farne un post nel blog.

Creare cose belle che legano a storie altrui.

Negli anni mi sono capitate molte cose strane e divertenti nel mio lavoro, ma quelle che più amo ricordare sono di infinita tenerezza. Ad esempio le mamme che mi hanno scritto raccontandomi delle adozioni o dei figli in momenti particolari della crescita o addirittura di condizioni di salute delicate, chiedendomi di realizzare qualcosa che li aiutasse a superare momenti difficili o a ricordare momenti importanti. Sono le cose più belle, quelle che ti legano a storie e persone anche se probabilmente non le incontrerai mai. Poi accade che mi mandano foto e messaggi anche molto tempo dopo, per ringraziarmi e raccontarmi l’evoluzione dei fatti.

E il futuro?

Bella domanda! Il futuro è imprevedibile. Non penso al domani in termini di successo, non amo i numeri e non sono competitiva. Non mi interessa crescere in termini di follower o di notorietà. Ciò che ho mi da grandi soddisfazioni, soprattutto a livello personale. Quando penso al futuro non posso fare a meno di pensare alla decrescita felice, alla vita in campagna e all’autoproduzione. Sogno di vivere ancora di più a contatto con la natura e gli animali.

Elena

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