Siamo rimaste affascinate da Chromatika, alias Francesca, a Medioevo a Valvasone, la storica rievocazione che ormai da anni anima il borgo friulano all’inizio di settembre. Il suo portamento regale, la sua leggerezza e la sinuosità dei movimenti cattura l’attenzione e, fino a quando la danza non termina, è difficile staccarle gli occhi di dosso.
Ma Francesca è anche una splendida donna, dai lunghi capelli e dal sorriso accogliente, ricorda una gitana, una “Esmeralda” e ha un grande talento, anzi due: danzare e realizzare splendidi disegni sulla pelle.
Chromatika è il sogno di Francesca. Una vita a colori e leggera fatta di libertà.
Francesca
LA DANZA: UNA TERAPIA PER IL CUORE.
La danza attrae Francesca fin da piccola, si tratta di un amore infantile la cui scintilla scoppia ad una festa medievale quando vede danzare una ragazza e ne rimane affascinata
“…non vedevo l’ora danzasse di nuovo! Poi a 14 anni ho frequentato il mio primo corso e ho avuto la conferma che era il mio mondo. La musica, il ritmo, i movimenti, tutto faceva parte di me e mi rispecchiava.
Quando danzo sento di poter trasmettere ed esprimere ogni stato emotivo: allegria, energia, ma anche tristezza ed introspezione. Con il tempo ho tenuto i miei primi corsi dove ho scoperto che la danza poteva essere trasmessa come cura per l’anima.
Le mie allieve sostengono che in quell’ora a settimana qualsiasi problema svanisce, rimangono solo la musica ed il corpo.”
PRATICA E INSEGNAMENTO.
Danzi e insegni questa disciplina orientale: quale delle due attività ti gratifica maggiormente?
Danzare mi carica immensamente. Specifico: danzare con la musica dal vivo. L’energia che si crea tra i musicisti, la danza ed il pubblico è qualcosa che può essere paragonato ad una droga. Mentre, insegnare è qualcosa di totalmente diverso: in questo caso la soddisfazione è diversa e sta nel vedere i progressi e l’impegno delle allieve.
Mentre danzi non passano di certo inosservati i tuoi splendidi costumi, li crei in autonomia o ti affidi a qualcuno per la loro realizzazione?
I costumi che indosso li creo nella mia mente, ma poi affido la parte del cucito a delle sarte con cui collaboro da anni. Mi limito solo a cucire passamanerie e perle.
La danza orientale non ha età né forma fisica. È adatta a qualsiasi donna che voglia intraprendere un percorso di consapevolezza corporea e di ricerca di sicurezza. A cuor leggero si impara a dirigere il proprio corpo verso l’interpretazione della musica.
HENNA& JAGUA TATTOO.
Francesca, poliedrica e creativa, non è “solo” una danzatrice, ma la grazia e l’eleganza che contraddistinguono i suoi movimenti si traducono anche in disegni realizzati su di una tela splendida e “fuori dal coro”: il corpo.
Henna & Jagua Tattoo: di cosa si tratta? I disegni hanno dei significati particolari?
L’henné è una tipologia di tatuaggi temporanei che viene attualmente utilizzata in tutti i paesi islamici ed in India e Pakistan. L’impasto contiene lawsonia inermis (henné), acqua, zucchero ed olii essenziali. La molecola del lawsone dona alla pelle un colore bordeaux/marrone che dura dai 10 ai 20 giorni. Nelle culture di provenienza, vengono realizzati i disegni specialmente durante i matrimoni e le festività con significato di richiesta di protezione o abbondanza.
Il Jagua invece è il succo del frutto della genipa americana. È una tradizione che viene dalle popolazioni del centro America come gli Embera.
PRATICA E ISPIRAZIONE.
Dove trovi l’ispirazione? Realizzi disegni anche su commissione?
Traggo ispirazione dai disegni tradizionali soprattutto marocchini ed indiani. Mi piace studiare i disegni prima della “globalizzazione” e da lì ricrearli secondo il mio gusto. In ogni caso, si può dipingere qualsiasi soggetto, per cui si, li faccio anche su commissione, anche se di solito preferisco che mi venga data una linea guida lasciando poi che la mano segua l’ispirazione della giornata.
Cosa contraddistingue un buon lavoro rispetto ad un lavoro mediocre?
Un buon lavoro è tale quando sono rispettate le proporzioni del corpo, quando c’è equilibrio tra spazi vuoti e spazi pieni e tra linee sottili e grosse.
Anche in questo caso non pratichi solo, ma insegni anche. Cosa è fondamentale per realizzare questa lavorazione?
Per praticare quest’arte è necessario avere passione ed esercitarsi. Purtroppo spesso si pensa che un corso ti dia il via libera per una nuova professione, ma… ci vuole impegno e tempo da dedicare per affinare la tecnica. Il mio invito è a non scoraggiarsi quando si capisce che non è semplice come sembra, ma di continuare con tenacia lasciandosi ispirare e aggiungendo di continuo elementi nuovi. Cerco sempre di incitare le mie allieve, durante le esercitazioni, ad inserire qualcosa di loro nel disegno, qualcosa che sia unico.
EVENTI MAGICI.
Nel descriverti racconti di poter rendere magico un evento… ci spieghi come?
Per rendere un evento magico e dalle atmosfere sognanti, mi dedicherei alla danza. Ogni pezzo ha un abito diverso ed uno strumento diverso. Veli, ventagli, spade, cimbali, ognuno che trasmette diverse emozioni. Se invece, vogliamo occuparci dei tatuaggi temporanei, posso allestire ad un evento una postazione dove gli ospiti vengono a farsi dipingere. Mentre io disegno, la persona si rilassa, è come ricevere una coccola…
QUALCHE PICCOLA CURIOSITA’…
Ne racconterò uno sulla danza ed uno sui tatuaggi.
A volte quando sto per cominciare lo spettacolo, vedo che le donne mi guardano con sospetto, come se dovessi iniziare una danza volgare. Alla fine dello spettacolo, loro stesse vengono a complimentarsi per l’eleganza che hanno visto.
Per me questi sono i complimenti più belli. Dimostrare alle persone quanto può essere ricca questa danza.
Francesca
Recentemente, ho dipinto le mani di una sposa indiana. Qual è stata la soddisfazione? Mi ha dato totalmente carta bianca sul disegno, mostrandomi solo la foto dell’abito che avrebbe indossato per ispirarmi.
E quindi, sapere di essere trattata come se fossi un’artista indiana mi ha riempito il cuore di gioia.
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