Oggi vi raccontiamo una bella storia, di quelle piene zeppe di facce buffe, bizzarre e “fuori dal coro” proprio come piace a noi! La vicenda ha per protagoniste Annalisa e Anna Maria, due artigiane del “recupero creativo”, mentre le facce strane sono quelle delle dei PazziPù: i loro pupazzi artigianali di design.
L’ORIGINE? QUASI PER GIOCO!
Talvolta capita che i grandi progetti prendano il via un po’ per gioco e un po’ per caso… magari sulla scia di un’esigenza personale oppure semplicemente spinti da una forte passione. PazziPù sembrava “solo” un’idea… in realtà è diventato molto di più. Ma adesso lasciamo la parola alle due creatrici.
“PazziPù è un laboratorio creativo dall’anima tutta femminile. Il progetto è nato quasi per gioco diversi anni fa, guardando tutorial sul riuso creativo, e provando a ricreare forme nuove e strane da stoffe inutilizzate e abiti usati. Quasi senza accorgercene i PazziPù hanno preso vita e ciò che sembrava essere solo un’idea, ha preso la forma di una piccola linea di pupazzi artigianali di design.”
PazziPù
Il progetto è caratterizzato da un nome decisamente originale: PazziPù, l’anagramma della parola pupazzi…
“eravamo alla ricerca di un nome singolare, bizzarro e curioso, che desse l’idea di un mondo immaginario e fantastico.”
Parola d’ordine RECUPERO.
“Il nostro motto è: non produciamo. Riusiamo! Ogni PazziPù è il frutto di un’attenta ricerca di stoffe, jeans e abiti usati ai quali doniamo una nuova forma, e che altrimenti finirebbero sepolti e dimenticati nei bauli polverosi di qualche soffitta. In questo modo oltre al riuso della materia prima, riduciamo al minimo gli scarti, dando vita a pezzi unici e irripetibili.”
IL PROCESSO CREATIVO.
Storie di Pigne ama svelare alcune curiosità sul dietro le quinte della produzione, dal confezionamento al vero e proprio processo creativo; siamo certe che queste fasi siano tra le più affascinanti, pura magia in grado di svelare il lato più artigianale della creazione. Abbiamo chiesto a Annalisa e Anna Maria di spiegarci in che modo prendono vita i loro pupazzi e di raccontarci qualcosa in più sul riuso creativo…
Le nostre creazioni prendono forma da un’idea fantasiosa, una visione onirica, un disegno o una stoffa particolare. Non c’è un vero e proprio procedimento tecnico. La costante in ogni PazziPù è l’attenta selezione dei materiali e la ricerca di un’armonia tra la fantasia e i colori delle stoffe usate. Dopo aver definito l’idea di creazione, realizziamo un bozzetto, dal quale prenderà forma il cartamodello; a quel punto scegliamo le stoffe e iniziamo a cucire.
Se volete entrare nel vivo della magia perché non date un’occhiata alle stories che trovate sul profilo Instagram di PazziPù.
L’ISPIRAZIONE…
Osservando le originali creazioni non passano inosservati i molti riferimenti ai personaggi delle fiabe, da dove arriva l’ispirazione per dare vita a nuovi pupazzi?
Non c’è fonte d’ispirazione migliore delle fiabe per ideare nuovi PazziPù e per ritornare a guardare il mondo con gli occhi dei bambini.
Il nostro intento è quello di portare grandi e piccini in un mondo fantastico e magico, dove sentirsi più leggeri e non prendersi troppo sul serio.
Le fiabe fanno sognare, ma non rappresentano l’unica fonte di ispirazione, Annalisa e Anna Maria ci raccontano di come si lascino guidare dall’ispirazione e dal flusso creativo. Talvolta amano ricreare animali reali più o meno riconoscibili come ad esempio Nino il pinguino, Boris il pesce, Lapo il lupo e Lucilla la lucertola. Altre volte danno libero sfogo alla propria creatività per dare vita ad animali di fantasia, o creature strane… sono un buon esempio la banda dei Mostri, gli Abbraccioni e i Diavoletti, i Momo e i FantaPù.
Queste quattro chiacchiere ci hanno fatto anche ridere… alla domanda “ci raccontate un episodio curioso legato al vostro lavoro?” hanno risposto che ricorrentemente durante i mercatini gli capita di dover spiegare alle signore che i PazziPù sono semplicemente dei pupazzi e NON dei FERMAPORTA.
L’IMPREVEDIBILE FUTURO.
Ormai sapete che ci piace curiosare nel futuro degli artigiani che intervistiamo… quindi a chiusura dell’intervista abbiamo posto la fatidica domanda. La risposta ci è piaciuta molto. Il futuro dei PazziPù è imprevedibile! La natura stessa del progetto segue il flusso creativo ed è in continua evoluzione. Non vogliamo porci dei limiti, né stabilire degli obiettivi predefiniti. Solo così riusciamo a mantenere intatta la leggerezza e la dimensione giocosa che c’è dietro l’idea iniziale del progetto.
I PazziPù ci piacciono perché sono pupazzi “fuori dal coro”, ma soprattutto perché hanno tante storie da raccontare: alcune sono vecchie ed emergono dalle stoffe inutilizzate che gli danno vita, altre sono nuove e si colorano con i sorrisi di chi li stringe forte dopo averli adottati.
LINK UTILI.
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