Storie

I fiori di Ophelia: natura custodita nella resina

13 Marzo 2022
I fiori di Ophelia_Storie di Pigne
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Il parco di Villa Manin a Passariano ospita numerosissimi eventi e manifestazioni che incontrano i più disparati gusti. Lo scorso settembre, in occasione della manifestazione “Nel giardino del Doge Manin”, abbiamo trascorso una giornata immerse nel più importante giardino storico del Friuli Venezia Giulia, un’oasi di quasi diciotto ettari sospesa tra magredi e risorgive. Oltre alla grande bellezza del luogo, siamo state rapite dalla ricca proposta degli espositori, una novantina tra italiani ed esteri, sapientemente selezionati da Lili Soldatich, curatrice anche di Horti Tergestini.

Il fil rouge dell’evento è la natura “messa in mostra” attraverso piante rare, grasse, aromatiche, decorative, carnivore, le immancabili rose, i melograni, ma anche tanta oggettistica in sintonia con l’ambiente.

Dopotutto non dobbiamo dimenticare che il nostro corpo, e soprattutto la nostra anima, si nutrono di natura e quest’ultima è sempre un ottimo cantastorie di passato, presente e futuro.

A proposito di storie… nel corso di questa manifestazione ci siamo imbattute in Sharon, giovane e sorridente artigiana che ha catturato immediatamente la nostra attenzione grazie ad uno stand ben curato, accogliente e ricco di piccoli e meravigliosi bijoux: I fiori di Ophelia.

La passione dell’artista verso la natura traspare con grande chiarezza e genuinità e questo si traduce in gioielli che custodiscono, in un cuore di resina, i fiori e le piante che Sharon coltiva nel suo giardino o nelle quali si imbatte durante le passeggiate all’aria aperta. Una storia delicata, fatta di amore e creatività che non potevamo lasciare andare senza condividere su Storie di Pigne.

C’ERA UNA VOLTA “I FIORI DI OPHELIA”

Il progetto de I fiori di Ophelia, nasce da un’incredibile passione legata a tutto ciò̀ che riguarda la natura, il mondo delle piante e la botanica.

Si tratta di una passione relativamente recente, che ha trovato il suo sfogo nel momento in cui ho avuto per la prima volta uno spazio tutto mio per poterla mettere in pratica. Ho cominciato a coltivare piante in camera mia e sul terrazzino di casa dei miei genitori e da quella volta ho sempre riempito di piante e fiori ogni centimetro del posto in cui ho vissuto. Ora ho una casetta colma di piante e fiori di cui faccio uso per le mie creazioni.

Ho iniziato subito a conservare tutti i fiori appassiti e anche quelli morti perché́ vedevo in loro un grande fascino e nello stesso periodo ho cominciato a collezionare varie specie di fiori all’interno di libri senza un vero scopo preciso, soltanto perché́ mi ricordavano un momento particolare o una sensazione.
Un giorno, mentre mi trovavo ad una fiera dell’artigianato, che comunque è stato sempre un mio interesse anche precedente a I fiori di Ophelia, mi sono imbattuta in alcuni lavori fatti con la resina e i fiori finti. Da lì, il passaggio è stato abbastanza immediato. Ho subito acquistato un kit e iniziato gli esperimenti.

I miei primi lavori erano destinati alle amiche e ai familiari, poi la voce si è sparsa ed è diventato prima un passatempo creativo ed ora a tutti gli effetti un lavoro.

NATURA: la materia prima.

Ogni fiore proviene dal tuo giardino o dai dintorni, hai un gran bel pollice verde o “solo” una forte passione per la flora?
Tutti i fiori che racchiudo nei miei gioielli provengono dalla mia inesauribile collezione di piante, oppure sono fiori selvatici che raccolgo nei campi durante le passeggiate.

Studiare, conoscere e crescere fiori e organismi vegetali di ogni sorta è ciò̀ che amo fare di più̀ in assoluto.

Ogni volta che scopro qualche assurdità̀ del mondo vegetale mi stupisco e incuriosisco come una bambina che muove i primi passi nel mondo.

Hai forse un fiore che ti ha fatta innamorare e che prediligi rispetto ad un altro?  
Non ho una tipologia preferita. Ho un po’ di tutto e le mie collezioni continuano a crescere. Casa mia sembra una giungla: fiori, piante verdi, succulente, orchidee; nel mio laboratorio c’è una collezione di cactacee e altre succulente e fuori da esso una miriade di vasi con fiori stagionali che cambio a rotazione.
In giardino coltivo fiori principalmente d’estate ma ci sono piante perenni di cui mi occupo tutto l’anno.
Di tipologie ne ho quindi moltissime ma non saranno mai abbastanza, scopro sempre qualcosa di nuovo che manca all’appello.
Il mio pollice è abbastanza verde, dunque difficilmente butto via delle piante. Al contrario, salvare le piante morte delle amiche o dei familiari è un altro dei miei passatempi preferiti.

LA CREAZIONE.

Siamo davvero curiose di scoprire come riesci a dare vita ai tuoi bijoux.

Il processo creativo è essenzialmente composto da 4 fasi:
Anzitutto c’è il momento della raccolta e dell’essicazione. È un processo che richiede molto tempo. Dopo aver raccolto tutti i fiori devo sistemarli al meglio fra le pagine dei libri o nei vari strati delle presse che mi ha costruito mio fratello, e lasciarli riposare in un posto asciutto per almeno due settimane.

La creazione del gioiello comincia poi con la scelta del colore della base.

Per me i colori giocano un ruolo fondamentale nella realizzazione di un pezzo.

Di fatto, non do molta importanza al significato del fiore perché́ credo sia una cosa abbastanza soggettiva e non mi piace che i miei fiori siano vincolati a credenze e idee che non sono per forza di cose condivisibili da tutti. Generalmente è il colore che ispira l’abbinamento con un fiore che ha a sua volta un colore particolare o una forma che trovo interessante.

Una volta realizzato il bijoux mi occupo del packaging. I sacchetti che utilizzo per riporre i gioielli sono interamente fatti a mano con tessuti di riciclo, e il piccolo mazzetto di fiori con cui richiudo la confezione è sempre realizzato con fiori essiccati e coltivati da me.

Realizzi i tuoi accessori con le resine, come mai questo materiale?
La resina permette di conservare il fiore disidratato al suo interno per un tempo incalcolabile. Non è una mia scoperta questa, viene utilizzata in vari settori da molto tempo.

UNO SGUARDO DIETRO IL MONDO DI I FIORI DI OPHELIA.

Chi c’è nel “dietro le quinte”? Studi, ambizioni e passioni…
Questa domanda mi fa sorridere.

Prima di Ophelia sono stata una studentessa che nei weekend lavorava in un bar. Mi sono laureata in Mediazione Culturale, ho studiato Russo, Francese e inglese e volevo vivere altrove.
Ho scelto poi una specializzazione in Gestione del Turismo perché mi sono resa conto di quanto meraviglioso fosse il Friuli e dopo la laurea ho iniziato uno stage presso un’agenzia, mentre già portavo avanti il mio progetto personale.

E poi, come per tanti, è arrivato il Covid che mi ha permesso di respirare un attimo e ragionare su cosa effettivamente fosse a rendermi orgogliosa. Dal covid in poi ho iniziato ad approcciarmi seriamente a I fiori di Ophelia e a gestire il progetto come un vero e proprio lavoro. Grazie al sostegno di tutti gli amici e del giro di clienti che mi stavo creando sono riuscita ad espandere il mio brand e a fare del mio hobby un lavoro.

Il 14 febbraio ho aperto finalmente la p.iva e adesso cavalco l’onda fiorita.
Non mi dispiace aver portato avanti un percorso di studi così lungo prima di capire che avrei preferito fare altro. Ho sempre amato studiare e ricordo con piacere gli anni degli studi linguistici in cui mi perdevo nelle letterature e culture di altri paesi. È in quel periodo che sono entrata in contatto con Shakespeare e con il personaggio di Ophelia (Amleto) in cui mi sono subito identificata.

ISPIRAZIONI, CREATIVITA’ e PREDILIZIONI.

I lavori che realizzi sono frutto della tua creatività̀ oppure segui commissioni e richieste?
Hai qualche artista o corrente artistica alla quale ti ispiri durante il processo creativo?
Generalmente preferisco creare senza seguire direttive, ma sono sempre disponibile a esaudire richieste particolari purché́ siano in linea con il mio stile.

Mi interessa molto l’arte ma non credo di avere un artista in particolare che mi dia ispirazione.

Le mie creazioni provengono piuttosto da un calderone in cui si mescolano arte, natura, musica e poesia.

Tanti miei pezzi provengono dalla canzone giusta con la luce giusta o dalla memoria di un quadro ma si ispirano anche più semplicemente alle opere d’arte che ritroviamo ogni giorno nel mondo della natura.
Mi piace creare indistintamente accessori che possano essere abbinati al nostro vestiario quotidiano, indossabili dalle persone con gli stili più disparati e che abbiano come fil rouge i fiori e la natura.

L’AVVENIRE… aprite le agende!

Cosa riserva il futuro a I fiori di Ophelia?
Spero sinceramente di poter continuare a creare gioielli e accessori di vario genere. Il mondo dei fiori e delle piante è un pozzo inesauribile di ispirazione e sono sicura di non aver creato ancora il mio pezzo migliore.
Sto anche buttando giù alcune idee per espandere il mio lavoro anche nell’ambito dell’arredo casa ma è ancora tutto molto fumoso.

Ho in programma diversi eventi quest’estate… A dare il via alle danze ci sarà Nel giardino del Doge il 19-20 marzo a Passariano, nel suggestivo giardino della Villa Manin.
Domenica 24 aprile sarò a Barbacan Produce a Trieste, in Piazza Barbacan.
Il 14- 15 maggio parteciperò̀ a Pordenone in fiore, nelle vie del Centro di Pordenone.

CURIOSITA’.

Ti è mai capitato di voler dare vita ad un accessorio che poi si è trasformato in tutt’altro?
Non saprei, non proprio. Spesso mi capita di creare una composizione o un abbinamento che poi diventa ricorrente in diversi modelli.
È tutto sempre collegato, fa parte di un’onda creativa che poi ripropongo su diversi pezzi.

Ci racconti un episodio curioso legato al tuo lavoro?
Non mi viene in mente un episodio in particolare.
Gli episodi per me più̀ divertenti sono sempre quelli che riguardano i rapporti con i clienti e le loro richieste folli. Mi fa sempre un sacco ridere quando mi viene chiesto di realizzare degli orecchini con i girasoli (impossibili da mettere in pratica viste le dimensioni medie del fiore) oppure con i gigli o con le iris.


Storie di Pigne non vede l’ora di incontrare nuovamente Sharon e i Fiori di Ophelia in occasione della ormai prossima “Nel giardino del Doge Manin” e voi che aspettate a saperne di più su questo progetto creativo che abbraccia la natura custodendola in un cuore di resina?

LINK UTILI

Per acquistare/visionare i pezzi disponibili date un’occhiata al profilo Instagram @ifioridiophelia, Sharon sarà felice di rispondere a dubbi o domande tramite Direct. Di recente ha aperto anche un canale Tik Tok

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